Diafane atmosfere - (1998) - Raffaelo Bartoli - Critico d’arte

 

Non è facile per un artista condurre una propria “ricerca”, fondandola su valori aventi riscontro nel passato e proiezione nel futuro. Tutto sembra consumarsi nel presente, in modeste operazioni di corrente, pur col viatico della critica militante e l’unzione della politica.

Non per un artista come Beccegato. Resta fuori dagli schemi, dai binari del manierismo moderno. La sua pittura affronta una antica ricerca, che risulta d’avanguardia. Riscopre la gioia del mestiere, troppo a lungo demonizzato; riannoda i valori perduti della figurazione, la capacità comunicativa e dà continuità al proprio lavoro. E non manca certo d’inventiva e di originalità.

Beccegato è nato a Venezia nel ’41. E’ laureato in ingegneria elettronica e la sua formazione scientifica, lungi dall’indurlo in tentazioni sperimentalistiche, ha dato rigore e stabilità alla sua ricerca. Per la necessaria astrazione e per le emozioni più surreali è sufficiente la città: Venezia è un limbo soave, equidistante dal cielo e dalla terra, luogo di perfetta riflessione.

I colori di Beccegato sembrano filtrati, appunto, dalle diafane atmosfere lagunari. La sua poesia è il convivere, senza soluzioni, tra antico e nuovo, tra palazzi dorati del Canal Grande e le casupole della Giudecca, tra la gondola ed il motoscafo.

E’ inconsueto incontrare, oggi, un artista come Beccegato Leonardo. E si ha la sensazione che qualsiasi discorso critico disturbi l’unità delle sue riflessioni. Non ha bisogno di approvazione o disapprovazione. Quando un artista lavora sul serio, è nel suo stesso operare la chiave della sua affermazione. Il resto rientra nello sconcerto dell’incalzare degli ismi e nel vagheggiare nuovi mondi da parte dei critici.

Leonardo Beccegato lavora ed espone, espone e lavora. E le sue cose piacciono ai veri fruitori dell’opera d’arte. Perciò, quando il dialogo c’è fra l’artista e il pubblico, perché interromperlo? In fondo, si è prefisso di uscire dal presente, dal tempo, per essere nella realtà continua.