Paesaggi
spleenetici - Pio Rasullo – Professore di Estetica Università di Lecce
L. Beccegato
vive ed opera a Venezia e di questa “città che muore” come ogni veneziano porta
le stigmate.
Sono
impressi in questi suoi paesaggi spleenetici soffusi di mestizia e malinconia,
sono fotogrammi che vengono da molto lontano dalle memorie dell’infanzia, dai
sogni e dalle speranze dell’adolescenza; immagini che gli si sono sviluppate
dentro, nella camera oscura del cuore e che si tramutano in paesaggi un pò
freudiani e un pò metafisici nei quali predomina il senso dell’attesa: e nella
meta-spazialità del paesaggio epifanico c’è forse la volontà di sublimazione di
un’anima protesa verso le altezze dell’arte. I tenui colori, quasi carezzevoli mani
su un volto sereno, si fissano sulla tela con delicate sfumature. C’è nelle
pittura di Beccegato persino una valenza segnica di grande rilievo
riconducibile ad una certa memoria storica che può aprire a più attente e
significative ricerche. A lui ingegnere e studioso non fanno difetto doti
tecniche e scientifiche.