Realismo magico 3 - (2006) – Paolo Rizzi - Critico d’arte

C’è una linea di continuità all’interno del secolo scorso, tra artisti “di ieri e di oggi”? Guardando l’ambito geografico italiano si sarebbe portati a dire di no, tanto è evidente la cesura tra gli artisti del primo Novecento e i vari Burri e Fontana della seconda metà del secolo. Un diverso giudizio potrebbe invece riguardare il Veneto e, in particolare, Venezia. Ecco perché, proprio sul crinale tra 2005 e 2006, il Centro d’arte San Vidal propone, nelle sua attuale sede della Scoletta di San Zaccaria, un momento di riflessione. L’occasione è quella di una mostra che, in un certo senso, abbraccia due generazioni di artisti vicini all’U.C.A.I., i quali più volte hanno esposto assieme in un sodalizio di amicizia e comunanza di idee.

Alcuni di questi artisti sono già entrati nella definizione storica, cioè sono stati inclusi nel corso dell’arte veneziana. Sono: Marco Novati, dalla forte tempra realistica, espressa non solo nel ritratto e nella figura, ma anche nella veduta veneziana; Neno Mori, che può essere visto e valutato sul versante di un espressionismo umoroso e gestuale; Mario Varagnolo, che dipingendo secondo una originale linea visionaria ha intrecciato unitariamente tematiche diverse, tra cui la figura e la natura morta; Fioravante Seibezzi, considerato l’innovatore del vedutismo veneziano, innervato da un fresco senso di luce.

Meno noti, ma per ragioni non inerenti alla loro qualità, sono almeno altri tre: Cosimo Privato, che tra le due guerre ebbe un notevole successo soprattutto nelle tematiche popolari veneziane; Nei Pasinetti, oggi ben rivalutato malgrado abbia dovuto abbandonare la pittura, per ragioni familiari all’inizio degli anni Trenta; Silvio Casagrande, veronese di nascita, veneziano di elezione, che raggiunse esiti importanti anche nella tematica lagunare , cui si accostò fin dagli anni Venti.

Sul versante figurativo si pone Leonardo Beccegato, che rinnova in chiave fantomatica  motivi fantastici e filosofici fuori dal tempo.

La mostra in sostanza, vuol essere l’indicazione di un percorso seguito lungo l’arco di quasi un secolo da pittori veneziani: soprattutto da coloro che hanno creduto, sotto l’egida dell’U.C.A.I., nei valori autentici del linguaggio pittorico.